DIRITTO A UNA BUONA COLAZIONE: #kellogg4breakfast

Dal primo momento in cui l’ho vista non ho avuto alcun dubbio riguardo la sua chiarissima somiglianza con il padre: stesse labbra, identico sguardo e sorriso sornione. Sono trascorsi i mesi e nostra figlia ha iniziato ad assumere espressioni simili alle mie, piccoli gesti e abitudini che la rendono una piccola me, con buona pace del suo papà, felice di assecondare umori e manie. C’è un particolare momento della giornata che ci unisce più degli altri ed è la colazione. Pietro ha il risveglio lento, necessita di almeno un quarto d’ora prima di iniziare ad interagire in modo consapevole; noi due, invece, dopo il primo sorriso del buongiorno, siamo già di buonumore, pronte ad affrontare lavoro e interminabili sessioni di gioco.



Prima di dedicarci alle attività quotidiane ci godiamo una buona colazione, è il pasto che preferisco, quello della mente libera dai pensieri pesanti che si accumulano a fine giornata; sono i venti minuti da investire per mangiare lentamente e preparare corpo e testa ad impegni, interazioni e faccende da sbrigare. Ho insegnato anche alla piccola di casa a godere di questo momento e dopo il buongiorno la sua prima parola è “pappa”, seguita da una corsa verso il seggiolone, postazione ideale per afferrare il cucchiaio e cimentarsi in una delle attività che preferisce. Ha poco più di un anno e non sa gestire in modo impeccabile le posate, le lascio sperimentare l’autonomia, ma il nostro aiuto è fondamentale per riuscire a farla mangiare.

Kellogg I

Così, preparata la colazione per entrambe, mi siedo davanti a lei e pazientemente le spiego come procedere senza sporcarsi e cosa le sto offrendo per acquisire l’energia necessaria e sufficiente per iniziare al meglio un nuovo giorno. Sono gli stessi insegnamenti che i miei genitori mi hanno trasmesso tanti anni fa, attuali oggi come allora. Non c’è pensiero, idea, passo o corsa che possa essere vissuto senza le calorie adeguate di una buona colazione. Ricordo gli anni in cui frequentavo le scuole medie e l’inizio della preadolescenza, quando un piccolo atto di ribellione era proprio quello di dormire un po’ di più, non mangiando nulla per arrivare in tempo a lezione. La stanchezza mi coglieva già dopo un paio d’ore e i cali di concentrazione erano ricorrenti. Ho imparato presto a rispettare questo rito, a mangiare lentamente e in modo equilibrato già dalle prime ore del giorno.

Mia figlia è ancora piccola, ma ha già uno spiccato senso del gusto e grande rispetto per gli alimenti. Al mattino aspetta con entusiasmo la sua tazza di latte intero diluito con un po’ d’acqua, con le sue piccole mani afferra i Rice Krispies o i Corn Flakes dal sacchetto e si diverte a versarli nel latte, di solito le offro anche un cucchiaio di miele e frutta fresca tagliata a pezzetti. La gioia del suo sguardo è paragonabile alla mia nel vederla mangiare con piacere, mentre sorseggio un caffè e gusto i miei Special K con lo yogurt.

Una colazione sana e bilanciata non è un luogo comune, una frase ripetuta in loop priva di significato, ma è quanto di più vero si può comunicare e lo sostiene fermamente anche Kellogg, che, grazie anche a uno studio quali-quantitativo realizzato da GFK sui comportamenti dei bambini italiani, ci ha raccontato che non basta dedicare il giusto tempo a questo pasto solo nei giorni di festa, ma è fondamentale farlo anche durante la settimana, quando tutta la famiglia è solita soccombere alla fretta, trascurando questo importante momento di condivisione e piacere. Non è solo un atto funzionale, ma deve essere vissuto con la giusta importanza emozionale, un tavolo intorno a cui augurarsi una buona giornata condividendo il pasto fondamentale per le attività quotidiane di tutti.

Kellogg


I dati raccolti sono sconfortanti, solo 4 bambini su 10 fanno colazione regolarmente, vuol dire che meno della metà dei piccoli italiani non assume il cibo necessario per iniziare al meglio la giornata. Spesso ciò è determinato dai ritmi frenetici che si è costretti a vivere e da cattive abitudini alimentari, altre volte è la diretta conseguenza di uno stato di grave indigenza. Nel nostro paese oltre 4,1 milioni di cittadini vive in totale povertà. È proprio queste persone che Kellogg, insieme a Fondazione Banco Alimentare Onlus, vuole aiutare grazie al progetto Breakfast for Better Days, un programma di responsabilità sociale che da più di vent’anni sostiene le famiglie povere in tutto il mondo.


Nel nostro paese partner ideale è proprio la Onlus che dal 1989 si impegna, attraverso 21 organizzazioni dislocate su tutto il territorio nazionale, a distribuire tantissimi prodotti alimentari alle persone bisognose. Grazie all’aiuto di Kellogg sarà possibile acquistare i mezzi di trasporto necessari alla Fondazione Banco Alimentare Onlus per raggiungere tutte le sedi e distribuire in modo equo i pasti. Una donazione di 200mila € che sarà fondamentale per intervenire con aiuti concreti e diffondere il messaggio dell’importanza di questo pasto attraverso una capillare informazione, che per essere efficace deve raggiungere innanzitutto i nostri piccoli. Ogni bambino ha diritto a una buona colazione e #Kellogg4Breakfast racchiude la speranza che ciò diventi realtà.



Post in collaborazione con Kellogg

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