Un grande Cuore Caffarel per Fondazione Telethon

Può essere pulsante, metaforico o reale, disegnato o dipinto, di zucchero o di legno, di un adulto o di un bambino: il cuore è il filo conduttore della storia che sto per raccontarvi, dell’amore che abbraccia la sofferenza e permette di condividere esperienze emozionanti e straordinarie. Quello che stringo tra le mani è di cioccolato, ha il profumo della mia infanzia quando mangiavo qualunque dolce mi capitasse sotto gli occhi, è gustoso e ha un sapore intenso che dalle papille arriva alla mente, acuendo i sensi e facendo mettere a fuoco un obiettivo ben preciso.
Non ho scelto un cuore di cioccolato a caso, ma quello Caffarel che aiuta la ricerca. Dicembre è il mese che con entusiasmo ed eccitazione ci fa preparare ogni dettaglio per vivere il Natale insieme alle persone a noi care, ma è anche quel periodo dell’anno in cui siamo chiamati a rispondere ad un importante appello: sostenere la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi promossa da Fondazione Telethon, un’organizzazione senza scopo di lucro che gestisce e promuove la raccolta fondi e distribuisce i proventi su diverse attività di ricerca presso istituti fondati da Telethon stessa o su laboratori che ospitano i ricercatori assegnatari di borsa di studio.
L’obiettivo è quello di studiare le malattie genetiche per trovarne la cura, rendendo la vita dei piccoli e grandi pazienti migliore, anche e soprattutto nella quotidianità. In Italia l’impegno di Telethon risale al 1990, quando si volle accogliere per la prima volta la richiesta di aiuto dei famigliari di pazienti affetti da distrofia muscolare, una delle 475 malattie genetiche rare che ogni anno da allora si cerca di sconfiggere grazie alla ricerca scientifica. Sono famose le “maratone televisive” che coinvolgono tanti personaggi dello spettacolo e incentivano le donazioni grazie anche ai tantissimi racconti di chi ogni giorno con la malattia ci convive, da paziente o da parente. Tanto è stato già fatto, ma resta da fare ancora di più. Il 2016 è stato l’anno del “Progetto per i pazienti senza diagnosi”, molte malattie genetiche rimangono sconosciute, senza una causa biologica nota e senza che nessuno investa fondi per studiarle. Il progetto si rivolge proprio a loro, cercando di dare un nome alle malattie, grazie al lavoro di squadra di tre centri clinici italiani di riferimento per la genetica medica.
L’impegno di ognuno di noi è fondamentale, dal 2 Dicembre è possibile donare (fino al 20 Dicembre) un piccolo contributo inviando un sms solidale o chiamando il numero 45510, ma non solo. Sabato 17 e Domenica 18 Dicembre in più di 3000 piazze in tutta Italia saranno venduti i famosi cuori di cioccolato di cui vi parlavo, con una donazione minima di 10€ porterete a casa un piccolo dolce prezioso, ricco di speranza e fiducia nel futuro. La campagna di quest’anno ha un hashtag che mi piace tanto: #presente. Ed è proprio la parola che vorrei sentir pronunciare a tutti, la partecipazione attiva è la vera rivoluzione che ognuno può e deve compiere.
Vi lascio con il breve video di un pomeriggio trascorso immersa nel meraviglioso cioccolato, inventando ricette (la mia improbabile) con cui farcire e poi servire il cuore più buono che ci sia.

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