Osti sull’orlo di una crisi di nervi

Valerio M. Visintin è un giornalista/critico gastronomico che non ama i grigi, ogni suo pezzo o recensione è inequivocabilmente tinto di un penetrante nero o di un accecante bianco, nessun compromesso, poche mezze misure, tante verità disincantate. E' prevedibile che ad amarlo siano abituali avventori di una ristorazione che bada alla sostanza e poco alle mode e ad odiarlo siano, invece, chef e protagonisti del "food system" che le mode  le ricercano e a volte le dettano. Io mi colloco nel mezzo, tra la schiera di food blogger amanti del realismo e del pragmatismo, che sono spesso immersi nelle mode, ma hanno piena consapevolezza del come, quando e perché senza sentirsi "automi del sistema". Mi diverte leggere i suoi post sul blog Mangiare a Milano, apprezzo molto l'acuta ironia e lo sprezzante sarcasmo dei suoi pezzi, la concretezza delle osservazioni e la sagacia dei giudizi, anche quando il mio punto di vista diverge, spesso in modo RADICALE.

Osti sull'Orlo di una Crisi di Nervi – VM Visintin – Terre di Mezzo Editore

Qualche settimana fa c'è stata la presentazione del suo ultimo libro: "Osti sull'orlo di una crisi di nervi" (TERRE DI MEZZO EDITORE), tantissimi lettori e curiosi hanno affrontato la prima calura estiva immersi nel verde della Biblioteca di Parco Sempione a Milano. In realtà chi ha davvero sofferto il caldo è stato l'autore, ben imbacuccato in un total look nero completamente fuori stagione, come è solito presiedere tutte le presentazioni pubbliche per non tradire il suo proverbiale anonimato. Ed è proprio questo aspetto l'oggetto delle critiche più feroci nei suoi confronti, gli si contesta che per muovere giudizi sulla bontà o meno di un ristorante è necessario "metterci la faccia". Non entro nel merito della questione, mi pare tanto sterile quanto inutile, piuttosto mi concentrerei sul trovare una valida alternativa al giaccone di pelle che a Giugno, ahimè, è inaccettabile.

Travestimento d'ordinanza per poter parlare pubblicamente durante la presentazione
Sorrisi, risate e parole hanno condito la presentazione a cui sono intervenuti: Ira Rubini, autrice di teatro e di televisione, conduttrice radiofonica (Radio Popolare); Giorgio Maimone, romanziere e giornalista; Aldo Palaoro, giornalista ed esperto del mondo della ristorazione; Gian Luigi Paracchini, corsivista del Corriere della Sera; Anna Prandoni, direttore de La Cucina Italiana; Ilaria Santomanco, scrittrice e sommelier; Alberto Schieppati, direttore di Artù; Roberta Schira, scrittrice e giornalista (Corriere della Sera)e poi me. Ecco, sulle dinamiche che mi hanno portato ad affiancare cotanti nomi ci sto ancora riflettendo, ma vi posso assicurare che esser lì è stato un onore ed un grande piacere. Ognuno di noi, nel suo stile, ha raccontato perché si dovrebbe acquistare e leggere "Osti sull'orlo di una crisi di nervi". Questi i miei dieci motivi.

1)Un libro per analizzare come VM Visintin sia un giornalista camaleontico, passato dalla carta stampata al web con disinvoltura, ora disilluso dalla rete si vocifera voglia approdare nel mondo dei social network, gestendo personalmente le recensioni su ForSquare, staremo a vedere.

2)Strumento utile per chef e ristoratori, leggendolo potranno con facilità individuare il temutissimo critico seduto nel loro ristorante: è l'unico che non fotografa né piatti né menu, ma finge improbabili telefonate dettando al registratore del cellulare le voci delle portate. Scevra dal voler entrare nel merito delle dinamiche del lavoro…a me viene da ridere.

3)In sole centotrenta pagine potrete arricchire il vostro lessico senza neanche rendervene conto, qualche esempio colto nelle prime trenta: artatamente, salamelecchi, sediziosi, prebenda, conventicola, infingimenti, esegesi, vilipendio, birignao, mestizia, discettare, tabarri, intirizziti, refolo, uggia e via dicendo.

4)L'unico giornalista a poter vantare lettori dai nick name creativi come Tafano67 (che ho imparato si pronuncia tafàno e non tàfano grazie ad un attento uditorio, in ogni caso non si cucina e da foodblogger modello CupKate non ero tenuta a saperlo, giusto?)

5)Scoprirete che Via Filippo Calli non è il nome di una strada, ma il modo di farvi sentire un po' meno furbi inserendo l'indicazione nel Cerca di Google Map.

6)A memoria d'uomo non c'è altro libro in cui venga citato il cuoco Guerrino, massima stima.

7)Scoprirete che il "movimento delle food blogger" è nutrito e pittoresco, agli occhi del giornalista appaiono come contemporanee ragazze pon pon che amano sollazzarsi nei ristoranti degli chef blasonati. Chissà se la rivoluzione da lui desiderata arriverà nel mondo dei foodies a suon di tacco 12 e cake design. L'invito ad unirsi a noi, almeno per una sera, è sempre valido.

8)Un tempo c'erano gli annunci, oggi il lavoro bisogna inventarlo e Visintin suggerisce il "valet parking", per scoprire cosa sia sfogliate le pagine del libro e apprezzatene lo spirito anti crisi.

9)Nella prima foto, in alto, c'è un oggetto destinato a diventare un "MaiPiùSenza" in tutti i ristoranti milanesi, capirete perché.

10)Ultimo motivo per cui acquistare il libro e probabilmente il più importante. Come insegna il generale cinese Sun Tzu è fondamentale conoscere il proprio nemico per poterlo sconfiggere, ricordate: i protagonisti del prossimo post potreste essere voi, giocate d'astuzia, studiate.




1 Comment

  1. anna the nice 10 Luglio 2013 at 10:15

    accidenti che genio sottile e femmina!
    Brava Francesco, bellissimo post.
    Anna
    ps: come BEN sai io il tacco 12 me lo sogno. Quindi che fare? cambiare categoria?

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